domenica 23 dicembre 2018






ANDARE IN INDIA (gennaio 2016) 

...non è stata una vacanza, ma una forte esperienza  emozionale e di pensiero, un impatto culturale di notevole spessore.  Non si riesce a tenere gli occhi chiusi….a non vedere, a non pensare, a non cercare di capire….là…dove ogni realtà visibile e logica è diametralmente opposta a quella nostra…anche se,  come realtà umana,  fa parte anche di noi. 



L’impatto con l’induismo e tutti i rapporti sociali che ne derivano…e lo stato d’animo del popolo, così sereno,remissivo e ottimista  davanti ad ogni situazione estrema

…sorridente ed aperto con lo straniero…mi ha fatto capire che per conoscermi ed amarmi, io donna occidentale, devo prima conoscere ed amare il diverso, perché appartiene egli stesso a quella parte di me sconosciuta.

          Pedalare in India è stato quasi impossibile, non esiste praticamente codice della strada, e anche  i sensi di marcia sono  nominali…

ho portato con me la bici in macchina per 40 gg…utilizzandola per brevi tragitti..ma  ho camminato ore e ore al giorno a piedi…visitando tutti i templi del centro India (Tamir-Nadu\karnataka\kerala).







Indossando sempre abiti indiani...imparando ad andare scalza,,,sulla strade, nei templi...da ogni parte..






Con il mio spirito arricchito da questa intensa serena  spiritualità, cadutami addosso a pioggia, e della quale  ho cercato di catturare molte gocce….cammino e progetto di camminare....a piedi o in bicicletta è uguale...…FINO A QUANDO?













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