venerdì 30 novembre 2018

PRESENTAZIONE   Chi sono

   Eccomi qua: Francesca Filippi classe 1950..
Ho sempre avuto una “doppia vita”.…Una “normale”, fatta di studio, lavoro..prima nel sociale poi  all’interno della P.A. e compiti di una donna nella propria famiglia; un ‘altra fatta di sogni, o meglio..di idee e progetti che nella citata  condizione di vita “normale”sarebbero stati impossibili a realizzare. In effetti il ritmo  , gli obblighi, le situazioni vissute prima, con tre bambini piccoli,  in una cittadina toscana , e successivamente in una grande metropoli, Roma, dove il tempo per vivere se stessi ed il respiro ti vengono rubati dalla interminabile frenesia di ogni disumano aspetto organizzato cittadino, inibivano totalmente il  desiderio segreto di concretizzare la sete di conoscenze   più profonde di me stessa e del mondo.
A febbraio 2004 abbandonai totalmente l’attività natatoria, che praticavo agonisticamente da molti anni con risultati discreti. Mi piaceva l’agonismo? Assolutamente no, non mi è mai piaciuto nulla di fine a se stesso.
Lo praticavo per trovarmi allenata in estate..per il nuoto in acque libere, per attraversare laghi, fiumi…tratti di mare.Chilometri  e chilometri di  nuotate, seguita dalla canoa del mio compagno…
Poi da Roma trasferita a Teramo, dove, a causa di assoluta assenza di un’organizzazione efficiente e proficua di allenamento master… addio acqua. Il giorno dopo questa drastica decisione sono salita in bici….e ho incominciato a pedalare, con tanta fatica qui in Abruzzo, inevitabilmente su queste salite interminabili, continue e varie. I primi giorni in bici con una vecchia Olmo MTB , 3 rapporti davanti  e 5  dietro ,non mia e troppo piccola per me percorrevo a gambe piegate e senza attacchi sui pedali…progressivamente sempre più chilometri. Ogni decina mi sembrava un successo. Anche i primi 10 km (Teramo\Frondarola)percorsi   appena salita in bici nel famoso febbraio 2004 mi sembravano un record !! Dopo pochi mesi, con una nuova bici, una city bike di 15 kg, con posizionata  una bandierina rossa  svolazzante raffigurante un drago... eccomi già partire da Teramo per  Campo Imperatore (158 km)…poi le DOLOMITI..Stelvio, Gavia, Mortirolo.
Erano appena 8 mesi dall’inizio del pedalare…ed ecco che mi ritrovo a partire da casa in bicicletta, arrivare a Rimini, frontiera Adriatico, e attraversando l’Appennino, scendere verso Grosseto, orizzonte Adriatico….La bici con il bagaglio erano quasi 40 kg. Facevo certi bagagli allora!! Mi portavo anche le scarpe di ricambio e le mega torce: non percepivo che il bagaglio più pesa piu’ incide drasticamente sulla performance di pedalata,,,

A marzo 2010 vado in pensione..ma non sono definitivamente libera…pesanti problemi incombono su di me.Continuo a lavorare privatamente tutto il giorno…gli ex colleghi di lavoro mi regalano una bici da corsa in carbonio..una tipologia in dotazione alla squadra femminile nazionale francese.
Provata quella appendo ad un chiodo la “vacca” , city bike, pesante compagna di viaggio e di avventura fino ad allora,insieme a “TORO” , MTB , la preferita, con la quale mi inerpicavo sui sentieri di montagna….
Incomincia la brezza della velocità, l’allenamento  a giorni alterni di 100\150 km. voglio “correre” e provare a “vincere”…in cuor mio però detestavo la fattispecie agonistica per ciò che rappresenta “oggettivamente”, ed io correvo (ancora a volte corro) solo per una vittoria su me stessa, la tenacia di dare il massimo per la..”grande partenza”, cioè per  l’inizio dell’andare libera in giro per il mondo…senza dover mai dire “non ce la faccio più”, senza dover rinunciare a proseguire il viaggio..Con l’agonismo, infatti, DEVO arrivare alla meta..solitamente piuttosto dura…
Intanto divento nonna di 5 nipotini…sono una “nanno’ ” come dicono qui in Abruzzo.
..POI….finalmente riesco a vivere da sola…ho raggiunto  la condizione psicologica  per…viaggi estremi in solitaria…amare se stessi bastando a se stessi.
Ma ecco che , dopo aver esplorato l’Italia da capo a piedi….pedalato da Pechino alla Grande Muraglia…in Irlanda, Lithuania, India…e , Austria, Ungheria Istria e Croazia…(dovunque vedevo possibile esplorare portavo la bici.).comincio a pensare di raggiungere  gli orizzonti estremi europei..












Il primo, nel 2017, Capo Nord.Decido di partire in bici da casa per raggiungere l’estremo nord europeo.

Il secondo, l'estremo est europeo, lo raggiungerò nei mesi di giugno\luglio\agosto 2019...percorrendo in bici la via Transiberiana MOSCA-VLADIVOSTOCK.. alla scoperta di terre e popoli ancora meravigliosi...seppure difficili..